Non dirmi
quanto vuota sa essere una casa
ed i pensieri sghembi, ruvidi
la sera.
Non dirmi
quanto può mancare
lo scoppio di un ridere bianco in chicchi
di campanelli tra i capelli viola
a ridere di sé, della vita, sia come sia.
Non me lo dire.
O vuoi dirmi di questo mondo storto,
del tormento come un sibilo,
del fango sulle strade povere e fruste?
Non me lo dire!
Ma noi
schiacciati giù su questa terra piatta
orbi di altre dimensioni,
ottusi come angoli,
non comprendiamo
la tesi
di quella grande mano
che sceglie e acchiappa e tira
quelli speciali tra di noi che
mestamente devono
salire.