venerdì 26 ottobre 2012

LÍTOST

Milan Kundera, nel suo bellissimo "Il libro del riso e dell'oblio", definisce la Lítost come una parola ceca intraducibile in altre lingue e che descrive come "uno stato doloroso suscitato dallo spettacolo della nostra miseria, scoperta all'improvviso".


Sebbene io non trovi una parola corrispondente in italiano, credo di conoscere il sentimento, vediamo. Se Kundera intende una pena di sé, un rimpianto straziante ma bello come la saudade brasiliana, una sensazione dolorosa ma necessaria, una ferita marrone, come d'autunno, e tutta striata di graffi invisibili, un pianto segreto celato dietro un volto qualsiasi, la ricerca disperata di un oblio altrui, se questo intende Kundera, allora io la lítost la so. Così tanto che proprio ora, e qui, la sto provando.