giovedì 15 ottobre 2015

TOGLIMI GLI ALTRI SENSI

Il pianista siede sul panchetto (scricchiola), il pubblico trattiene il respiro, le luci si abbassano (gialline), il pubblico guarda le mani del pianista allungarsi sulla tastiera del pianoforte, il pianista non pensa a nulla, onestamente, svuota la sua mente dai nomi che gli uomini hanno scelto per le cose, trascendendo il significato, il segno perde il senno, il senso cede. Non c'è nulla in quell'attimo rarefatto, non c'è nemmeno la storia, tutto è sospeso nel limbo impalpabile di ciò che sarà, verrà, tra un'era, un secondo, o adesso. Il pianista è vuoto e non ha nulla con sé se non quella piccola, divina scintilla che tra poco accenderà un formidabile fuoco.

Il pubblico lo sa benissimo ma ancora ignora quanto sarà grande quel fuoco, il silenzio è carico come un fucile mitragliatore, il pianista ha il dito sul grilletto, l'occhio nel mirino, la consapevolezza di una pace inumana. Il pianista stringe il seme nelle sue mille mani, il pubblico ascolta il silenzio più pregno che conosca e non osa, non osa nemmeno pensare a ciò che quel seme sta per diventare quando...

"Dio è lesbica" - mi fa.
" Mh?"
"Se ci pensi, chi ha fatto tutto questo meccanismo, ha creato le persone, la natura, il colui cosiddetto essere superiore creatore, può essere soltanto una colei, una creatrice, una donna, capisci? come sesso dico, di genere femmina, che i maschi non ne sarebbero capaci, manderebbero tutto in malora, i soldi, gli appalti, sai, casini."
"Mh?"
"E dal momento che c'è questo fatto un po' puerile se vuoi della vergine Maria e via dicendo, ne consegue in tutta evidenza che il vero Dio è lei, Dio è femmina."
"Mh?"
"E in più è una femmina che ama un'altra femmina, infatti questa vergine Maria resta tale, cioè vergine, in un certo senso."
"Mh?"
"E quindi Gesù, anche se è un fatto che si vuole tenere giustamente nascosto, è stato adottato. E' questo in realtà il vero atto d'amore, capisci? L'adozione di Gesù."
"Mh?"
"Ed era tutto già lì, non c'era mica bisogno di inventare la risurrezione come fondamento della fede, che tra l'altro è un'idea inverosimile, insostenibile e che non resiste al tempo, al progresso, bastava dire che Gesù è stato adottato, capisci?"
"No, ma vieni qui, e risorgiamo".

Il pianista ha il dito sul grilletto, l'occhio nel mirino, la consapevolezza di quella pace inumana e ora ci siamo, ecco! Il pianista getta il seme, scocca la scintilla divina, ecco! lui tira il grilletto ed è fuoco, si snocciolano i suoni, gli spari, onde, carezze come dune, perturbazioni, radici, tronchi, rami, alberi, foreste, il mitra stende il pubblico, lo annienta, i birilli che saltano, la scintilla è rogo, divampano le anime, il pubblico è colpito, assorbe e soffre, che altro può fare? il pianista vola ma non è solo, trascina tutti nella sua scia, il vortice ci inebria, gira il mondo (o siamo noi?), girano gli astri nel meccanismo galattico, incessante, orologio dei tempi, e foglie e foglie e rami, come soffre il pubblico, ferito, arso, guarda come vola, che altro può fare? e il pianista mette le note lì dove devono stare, e lì docili, esatte e rosse restano nello spazio stretto d'una vibrazione atomica; freddo, caldo, gelo, inferno, noi non siamo niente ma siamo con te, come te, noi siamo te se tu sei noi, pianista, non smettere più, non. Smettere. Più.

Il pianista regala l'ultima nota, la tonica, poi si ferma, osserva il suo creato ancora un attimo; ora si può alzare. Il pubblico è attonito, il fragore di ciò che è stato ha stordito la coscienza comune, l'applauso non parte ancora, c'è chi non riesce a trattenersi e rompe in un pianto liberatorio, che altro può fare?

Là fuori piove ma siamo immuni ormai dagli agenti del mondo, il pianista ci ha sparato e siamo morti per rinascere più puri, abbiamo volato toccando il cielo, cos'altro potevamo fare?

Se ci sei, tu, Dio femmina, toglimi gli altri sensi, che io voglio solo sentire, solo sentire.