lunedì 17 giugno 2013

ERI TU

Davanti a innumerevoli schiene di passanti qualunque, su ogni strada e in ogni angolo, ti ho cercata. E non c'eri, non c'eri, e non c'eri.

O eri tu? Eri tu a guidare l'autobus, a servirmi un caffè, tu con la testa immersa in un libro antico alla biblioteca Braidense o sotto forma di carattere tipografico di Giambattista Bodoni, eri tu nelle sembianze di pianta nell'orto botanico, tu come duomo tu come Brera, tu Aulente, tu bosco verticale, eri tu?

Sopra le onde sonore di mille anni che scorrono, ti ho cercata. E poi.

Ti ho cercata in un cibo perfetto di cuoco stellato e in un vino forte, estivo e viscoso, sul riflesso mobile e liquido della luna, dietro la luna, sopra la luna, e davanti a innumerevoli schiene di passanti qualunque, su ogni strada e in ogni angolo, ti ho cercata. Eri tu? Eri tu.

Eri tutto e non eri più, come l'illusione di una possibilità che arde, come la certezza di una solitudine viola, mordace e stantia.

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